Di Elisabetta Di Pasquo 

Massacrato di botte, colpito ripetutamente con un’accetta e altre armi da taglio al fianco, al collo e alla schiena: muore così il famoso chef Alessio Madeddu. 

L’uomo di 52 anni, era molto conosciuto nella sua zona, Teulada, piccolo paesino di pescatori al Sud della Sardegna ma la sua notorietà esplose quando partecipò al famoso programma tv di Alessandro Borghese “4 ristoranti”. 

La vittima è stata trovata davanti il suo ristorante Sabor’e Mari, riversa in una pozza di sangue, proprio dalla figlia che quella mattina come tante altre volte era andata a trovarlo. 

Sul posto sono intervenuti il 112, i Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari e gli specialisti del Ris che stanno collaborando per trovare il volto e il nome degli assassini. 

Una vera e propria spedizione punitiva, messa in atto sicuramente da più persone che lo chef conosceva. 

A capo delle indagini, il pm Rita Cariello, la stessa che il 2 novembre 2020 lo fece arrestare con l’accusa di tentato omicidio per l’aggressione ai carabinieri. Quel giorno il cuoco finì fuori strada con il suo furgone. Intervennero i carabinieri e chiesero a Madeddu di sottoporsi all’alcol test ma lui rifiutò e gli fu ritirata la patente, dalle sue parole “La pagherete”. Qualche minuto dopo, infatti, tornò in zona a bordo di una ruspa travolgendo l’auto dei carabinieri. 

Dopo l’arresto per i diversi reati: tentato omicidio, danneggiamento e resistenza alle forze dell’ordine è arrivata la condanna di sei anni e otto mesi. 

In attesa della conclusione delle indagini, dove tuttora si cercano degli indizi, amici e parenti piangono la perdita di quello chef “sopra le righe”, sicuramente aggressivo, burbero ed egocentrico ma che alla fine con la sua cucina riusciva a trasmettere la sua passione e ad essere un richiamo per tanti turisti che ormai conoscevano il suo nome.