Di Anastasya Anastasi. In Italia, il calcio ci fornisce un chiaro esempio di disuguaglianza tra uomo e donna. È lo sport più conosciuto e più seguito nel nostro paese ma la popolarità è riservata solo ed esclusivamente al calcio maschile mentre quello femminile viene lasciato in secondo piano.

Perché la FIGC ( Federazione Italiana Giuoco Calcio) non garantisce l’uguaglianza tra uomini e donne, sia a livello di pari opportunità sia a livello di diritti?

Le calciatrici della nazionale italiana non vengono considerate professioniste bensì dilettanti e probabilmente in pochi lo sanno. Non dimentichiamoci però che le nostre azzurre nel 2019 ai mondiali di Francia sono riuscite ad arrivare tra le prime otto squadre pur essendo considerate “dilettanti” mentre i colleghi calciatori non sono nemmeno riusciti a conquistare la qualificazione ai mondiali di Russia nel 2018.

Ora la nazionale italiana femminile è impegnata nelle qualificazioni per la coppa del mondo e sta dimostrando quello che vale, vincendo tutte le partite sin qui disputate.

Il tema della disuguaglianza tra uomini e donne nel calcio comprende molti fattori importanti che non riguardano solo il guadagno. È una questione molto più profonda: di diritti e di tutele, come i contributi pensionistici e la tutela della maternità, parliamo di mancanza di assistenza all’infanzia ma anche le tutele contro le molestie.

Tutti sanno che il calcio maschile è molto intenso, fisico ed animato. Questo vale anche per il calcio femminile ma in misura minore e questa tendenza si traduce in un gioco più aggraziato con maggiore enfasi sulle abilità e sulla tattica. Un altro elemento interessante è che le calciatrici non diventano delle vere e proprie icone mediatiche con vestiti, macchine o orologi di lusso, al contrario di quello che avviene con i calciatori e ciò sicuramente non va a vantaggio della popolarità di questo sport.

Non è una battaglia per la parità salariale perché in Italia siamo ancora un passo indietro, si parla ancora di tutela di base. Ci sono ancora troppi problemi da risolvere, troppe disuguaglianze che portano anche a  disincentivare le donne nella pratica di questo sport.

Non è più ammissibile lasciare le cose come stanno.