Di Camilla Galiano. Slut-shaming. Hanno dato un nome alla pratica svilente e mortificante di giudicare una donna in base alle sue scelte sessuali, alla libertà con cui parla del sesso, al suo modo di vestirsi che sia provocante o sconveniente o in base alla sua storia amorosa passata e presente (troppi partner, bisessualità).
Ebbene si, ancora ad oggi, gran parte delle donne subiscono la piaga dei giudizi sulla loro vita sessuale, tanto da far dipendere da questa la loro credibilità. Se hai avuto troppi partner quasi al 99% sei una poco di buono o comunque una NON futura moglie: “you can’t turn a hoe into a housewife” è la frase che una donna che vive liberamente la sua sessualità sente molto spesso.
Ma le donne come reagiscono a questo?
Quelle con un carattere più forte e con una sicurezza in se stesse maggiore, non mentono sul numero di partner avuti, non si vergognano nel confessare le loro fantasie sessuali e di fronte commenti del genere, scatenano l’inferno, senza mai rinnegare ciò che sono (le più fiduciose neanche se la prendono più di tanto..aspettano ancora l’uomo meno arretrato!!!).
Quelle con un carattere invece un po’ più fragile, un po’ ancora legate essenzialmente a una concezione più pudica della figura femminile, nascondono e mentono sul numero di partner avuti, ma soprattutto non esprimono le loro preferenze sessuali, reprimendo la parte che ritengono la più oscura della loro persona, finendo solamente per negarsi il piacere. Ma come biasimarle.
Lo slut-shaming è la versione 2.0 del film “La lettera scarlatta”: uomini e donne indistintamente bollano con insulti a sfondo sessuale colei che non rientra negli stereotipi del “buon costume” e che si pone in maniera sconveniente per essere socialmente accettabile.
Alcuni uomini temono la donna sessualmente emancipata, probabilmente per paura di non poter aver controllo su di lei, di non riuscire a fidarsi di una donna che si comporta esattamente nello stesso modo in cui lui si comporta.
Le donne la giudicano invece per invidia di non riuscire a trovare loro stesse il coraggio di scegliere come vivere la propria sessualità, di scegliere se quella sera indossare quel vestito che hanno comprato ma che per paura di essere ritenute promiscue non hanno mai messo.
Quanta incoerenza e quanto bigottismo ancora ad oggi segnano la vita di moltissime donne che scelgono semplicemente di seguire i propri istinti e di assecondare i propri desideri, donne che scelgono di vivere la loro vita come vogliono, senza che esser stati con un certo numero di persone precluda che in un futuro ci si voglia concentrare solo su una per il resto della vita.
Consapevoli che per tutto la vita stessa chiede alla fine il conto