Di Flavio Fioritto. In un olimpico quasi pieno, causa covid, va in scena l’atto conclusivo di un girone di qualificazione ai prossimi mondiali in Qatar, vede scendere in campo le prime due del girone, Italia e Svizzera, a pari punti. Partita decisiva per entrambe. Per l’italia è una partita che fa tornare in mente vecchi ricordi, legati allo scorso mondiale e alla mancata qualificazione, la Svizzera invece ha sicuramente meno da chiedere al campo, pronta a giocarla viso aperto. Entrambe le squadre non erano al meglio e gli undici titolari schierati non rispettano perfettamente le idee di gioco dei loro rispettivi allenatori. Inizia la partita e a sorpresa passa in vantaggio la Svizzera dopo soli 11 minuti con un gran goal di Silvan Widmer, tiro imparabile anche per il fenomenale portiere italiano Donnarumma. L’inizio ha sicuramente scosso gli Azzurri allenati da Roberto Mancini, tutto questo ha influenzato sull’andamento della prima parte di gara, con un’Italia imprecisa e sporca negli ultimi passaggi, come se a mancare fosse la fiducia dei singoli, che invece li aveva accompagnati per tutto l’Europeo scorso. Fatto auspicabile data l’importanza della partita. Passano i minuti e la Svizzera, compatta e ben organizzata dal allenatore non fa compiere grandi parate al proprio portiere Sommer, complice anche il reparto offensivo italiano, spento e scarico d’energie, causa i vari impegni ravvicinati in campionato. Al 22’ però compie un grande allungo sulla fascia sinistra Emerson Palmieri, che serve al limite Locatelli per il tiro, rimpallato che finisce sui piedi di Barella a tu per tu col portiere, si fa ipnotizzare e sciupa il clamoroso 1-1. Sono vani vari minuti dopo i tentativi di incursione e di tiro da parte del più invogliato , Federico Chiesa, neutralizzati dalla difesa avversaria. La svolta del primo tempo avviene al 35’, fallo dal limite di Fabian Scharr (Svizzera) che concede una punizione invitante. Il pallone calciato su punizione da sinistra, trova Giovanni di Lorenzo, che anticipa il portiere rischiando quasi la testa, e porta l’Italia sull’1-1, con un Olimpico in visibilio. A calmare per qualche minuto gli animi è stato un controllo v.a.r, con la decisione dopo 3 minuti di interruzione di convalida del goal. L’italia non sfrutta i successivi minuti in cui lo stadio spinge e il primo tempo si chiude sul punteggio di parità. La ripresa del gioco, inizia con un brivido, tocco in area di rigore con il braccio da parte di un giocatore italiano, arbitro molto vicino che decide di non premiare la Svizzera con un rigore. Ci si avvia verso l’ultima mezz’ora di partita senza grandi azioni, quasi a volersi risparmiare. Il mister opta per dei cambi tra cui Berardi al posto di Belotti e Tonali al posto di Locatelli, stremati e non al meglio. I due cambi successivamente diventati tre con l’innesto di Calabria al posto di Emerson non riescono ad incidere sulla partita. La svolta avviene quando Berardi all’87 viene agganciato in area di rigore dal difensore Manuel Akanji. Dopo momenti di tensione sul volto dei giocatori svizzeri, arbitro richiamato dal v.a.r decide per l’assegnazione del tiro dagli 11 metri. Indiscutibilmente va Jorginho. Parte con la sua classica rincorsa e clamorosamente manca la porta con un tiro alto sopra la traversa alla destra di Sommer. La partita dopo quest’episodio, la partita con 4 minuti addizionali finisce. Occasione sciupata dai ragazzi del mister Mancini, che ci riproveranno nell’ultima partita valida per la qualificazione contro l’irlanda del nord.

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