Di Carlotta Foschini. Ragazzi sconfitti dai propri mostri nella testa, che compiono uno degli atti più terrificanti e ingiusti, mettere fine alla propria vita. Non penso ci sia un modo per provare a comprendere e spiegare un gesto così delicato, così fragile ma allo stesso tempo forte, invasivo, che entra nell’anima delle persone. Un ragazzo che decide di mettere fine alla propria esistenza. Un altro che forse non ce la faceva più a combattere con se stesso e che ha preferito spengere la sua bellissima luce. Un adolescente che probabilmente si sentiva da solo, che non sapeva come uscire da una situazione, che provava vergogna o che non sapeva reagire. Possono essere molteplici le cause di un suicidio, ma il pensiero costante rimane: è veramente possibile arrivare a pensare che morire sia meglio di vivere? Quanto coraggio ci vuole per scegliere di andarsene da questa vita? La seconda causa di morte tra i ragazzi tra dieci e diciannove anni, dopo gli incidenti stradali, è il suicidio, sempre in aumento. Un fenomeno sempre più pericoloso, più difficile da affrontare e da gestire, ma nessuno si prende la responsabilità di trattarlo. Ragazzi che fanno del loro corpo, della loro anima, un’arma per fuggire dal dolore. Per mettere un punto alla loro sofferenza. Tre adolescenti al giorno in Europa si tolgono la vita. Tre ragazzi che non pensano di farcela, che ritengono la società o la famiglia opprimenti. La società di oggi che ancora impone dei modelli per i quali se non si è entro quei canoni non si è accettati, che distruggono la personalità delle persone. Una società che giudica per come ci si veste, per quello che si mangia, per con chi si sta, per quello che si vuole fare, una società che non dà spazio. E una famiglia forse che non riesce a fare sentire al sicuro, che non prepara al mondo che c’è al di fuori. Ed è proprio con lo scontrarsi di queste realtà che si provoca dolore, che si pensa che l’unica via di fuga sia scappare ,quando in realtà non è così. Non sei è mai da soli , anche quando si pensa di non aver più nessuno, anche quando tutto intorno crolla, quando si pensa di non farcela, basta guardarsi dentro, resta sempre un punto fermo: te stesso è la tua forza.