Di Carlotta Foschini. Bambine e ragazze vendute come se fossero merce dai propri cari e comprate da sfruttatori che, promettendogli un futuro migliore, le costringono a vivere una vita colma di ricatti, violenze e stupri. Questo è l’orrore del traffico di prostituzione, visibile e conosciuto agli occhi di tutti,ma ignorato e in continuo aumento. Occhi che cercano di nascondere la realtà,come se non importasse a nessuno il fatto che queste bambine, ragazze, donne  siano degli esseri umani e non degli oggetti da usare quando e come si vuole. Nella maggior parte dei casi il “prostituirsi” non è una scelta, circa il 60% non sceglie, è una costrizione,un inganno. Ragazze terrorizzate dall’idea di non riuscire ad avere abbastanza soldi alla fine di una giornata altrimenti potrebbero essere benissimo picchiate, che non riescono a sentirsi vive e ogni giorno vorrebbero morire. Ragazze che vivono in stanze con scarsità di igiene, con poco cibo, a cui vengono tolti tutti i documenti, private della propria identità, della propria persona e sfruttate come se fossero pezzi con cui giocare. Donne che non riescono a sentirsi tali, che non vedono l’ora di pulirsi,a cui vengono deprivati sia il corpo che la loro parte più viva, l’anima. Si parla principalmente di ragazze dell’est  Europa o del nord Africa che vivono in paesi in cui c’è un altissimo tasso di povertà economica, sociale e culturale. Paesi in cui vige ancora la cultura patriarcale, dove la donna viene considerata un oggetto,una proprietà e che quindi può essere venduta tranquillamente dalle proprie famiglie,come se fosse uno scambio di merce, per un aiuto economico, ma che nessuno sa in che cosa consiste oppure si finge di non sapere. Ragazze a cui viene tolta ogni cosa, ogni dignità, ogni attributo come donne, ma prima di tutto come “esseri umani”. C’è un grande vuoto,purtroppo, nessun sostegno da parte della legge. Si pensi che l’ultima legge in Italia risale al 1958, la legge Merlin, che chiuse le case di tolleranza e introdusse i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Mentre, d’altra parte si può vedere in paesi come la Svezia, che qualcosa si è smosso. Infatti esiste una legge che punisce il cliente della prostituzione ed è risultato un sistema efficace che ha ridotto del 60-65% il fenomeno. Il problema è che tutti sanno,ma nessuno agisce per convenienze o per mancanza di coraggio. Dovrebbero essere fatti più controlli, non può e non deve essere normale il fatto che queste donne non abbiano il diritto di scegliere e che siano costrette, vendute e comprate. C’è bisogno di associazioni che le tutelino, le aiutino ad uscire da questo vicolo buio che a loro sembra una strada senza uscita e che preferirebbero morire piuttosto che rischiare di scappare, ritornando piene di lividi, vuote e senza speranza.