Di Sara Mauta.  La donna, nel corso della storia, è stata spesso discriminata, ma in diversi paesi del mezzogiorno continua ad esserlo . Nonostante tante  metamorfosi avvenute nel corso di anni, decenni e secoli, credo che le “pari opportunità” tra uomo e donna non siano  mai state effettivamente realizzate .Quante sono le donne che vanno al lavoro? Quante donne  nel meridione hanno la possibilità di in

traprendere la carriera politica ?Una donne senza opportunità NON può essere catalogata come libera.. Spesso ci si vanta che la nostra società è progressista ed egualitaria sulla questione femminile, ma la realtà è ben diversa. Osteggiamo l’Oriente additandolo come retrogrado, ma non siamo da meno.

I vincoli e i limiti posti alle donne, in altre società, sono forse più visibili rispetto ai nostri, che però esistono e sono anche molto forti. Una società , quella meridionale, che ci fa credere di essere al passo con i tempi, che ci fa credere che possiamo tutto, ma che in realtà dietro cela un grande disagio. Non illudiamoci, la libertà, in senso sostanziale, per noi donne ,in modo particolare del sud , ancora non esiste. Possiamo dire di aver avuto delle “concessioni”, ma non la totale libertà. Friedrich Wilhelm Nietzsche scrisse “Dio creò la donna. E, a dir il vero, da quel momento cessò di esistere la noia; ma cessarono di esistere molte altre cose! La donna fu il secondo errore di Dio”. Ecco quello che si pensava della donna

Dobbiamo distinguerci per la nostra intelligenza, ma senza eccedere. Perché la donna troppo intelligente fa paura, è difficile da manipolare e da possedere. Dobbiamo essere lavoratrici, per far trapelare una finta emancipazione all’esterno, ma guai a non essere madri a tempo pieno, nonché mogli. Ci convinciamo di aver superato l’idea di società patriarcale, ma in realtà, in tanti uomini, sopravvive ancora.

Non possiamo parlare di libertà, non possiamo farlo fino a quando i diritti e i doveri tra uomini e donne non saranno gli stessi; e non possiamo fare del nostro caso personale una generalizzazione. C’è sempre una base di partenza di disuguaglianza, poi ci sono le eccezioni, ma sono ancora eccezioni e non la normalità.