Di Martina Datti

In molti sentendo il termine catcalling non sanno a cosa ci si riferisce. Con il termine catcalling si indicano tutte quelle molesti di strada come fischi, commenti indesiderati sull’aspetto fisico o sull’abbigliamento, avance a sfondo sessuale e suono del clacson. Tutti commenti indesiderati e  di natura sessuale, che vengono rivolti da sconosciuti in luoghi pubblici, come mezzi di trasporto e strada, nei confronti delle donne.

In italiano il termine catcalling viene sostituito anche con il termine pappagallismo, che indica il comportamento dei “pappagalli da strada” ovvero coloro che in modo insistente importunano una donna in un luogo pubblico

Si tratta di commenti orrendi, impertinenti e molesti che provocano disagio e paura.

Molte volte però questo problema viene sminuito, facendolo passare per dei complimenti e per qualcosa che non è sbagliata, anzi, per cui bisognerebbe sentirsi lusingate. In realtà, però, si tratta di opinioni non richieste che portano a sentirsi sbagliate per come si appare, a preferire di indossare qualcosa di più “coperto” per evitare sguardi, commenti e cercare di passare inosservate, a evitare una determinata strada, di prendere i mezzi o di uscire dia sole soprattutto la notte per paura che da una molestia verbale si passi a qualcosa di peggiore come molestie fisiche.

Questo fenomeno, conferma che ancora oggi la donna non viene considerata al pari degli uomini e ciò che ancora oggi molti non comprendono è che la donna deve sentirsi libera di apparire come meglio crede e che vestirsi in un determinato modo non significa dare il consenso a questi apprezzamenti che portano ad un’oggettivazione della donna e alla sua riduzione a uno strumento sessuale, vengono ridotte a dei corpi da giudicare, valutare e usare piuttosto che essere considerate come persone a tutto tondo e vederle per come sono piuttosto che per come appaiono.

Per cercare di affrontare questo problema bisognerebbe cercare di sensibilizzare su questo argomento cercando di insegnare già nelle scuole che il fatto che una persona appaia in un certo modo non è un invito a nessun tipo di molestia o violenza, non bisogna giudicare una persona per il suo aspetto e ognuno è libero di apparire come meglio crede, senza doversi vergognare di come appare o avere paura dei giudizi altrui.