Di Abraham Bisignano.  Al diavolo le chiacchere, i giri di parole e le promesse non mantenute: questa Ferrari non sa più vincere, ed è un dato di fatto.

Era il 2007 quando in Formula 1 abbiamo scritto per l’ultima volta il nostro nome tra i campioni, con Kimi Raikkonen e la sua F2007: l’ultimo successo Ferrari nel campionato piloti e costruttori; poi il successo “a metà” del 2008 e la bocca asciutta fino ad oggi.

Da quel 2007 è innegabile che una parola è rimasta chiusa a chiave nel dimenticatoio: Successo.

I fatti sono chiari, non ci giriamo intorno: mai sopra il secondo posto nel mondiale da 16 anni con una lunga, lunghissima serie di figuracce…mondiali.

A mancare all’appello non è solo una monoposto competitiva, in grado di essere costante in diverse condizioni e circuiti; a mancare all’appello è anche, e soprattutto, la mentalità!

Quella che Toto Wolff in Mercedes e Christian Horner, assieme ad Helmut Marko, in Red Bull, hanno portato: mentalità “cannibali”, “assetate” di vittoria e di successo, in grado di smuovere un ambiente e ribaltarlo completamente, senza troppe parole, senza i “dobbiamo capire” che tante volte ci hanno riservato nelle interviste i Team Principal della Scuderia di Maranello.

Mentalità vincenti, che caricano il team e i piloti con il loro carisma, di quelle che badano anche ai minimi dettagli e che non si lasciano andare a pit-stop eterni e strategie folli e immotivate.

Perché va detto chiaramente: senza un reparto corse affidabile, preparato a livello strategico e in grado di aggiornare e mantenere competitiva la monoposto, saremo destinati ancora a lungo a doverci accontentare delle briciole lasciate da chi ha fatto meglio di noi.

E questo il 2022, con la F1-75, ce lo ha insegnato con una durezza che mette i brividi… per non parlare della figuraccia monstre del 2023, dove le aspettative erano alle stelle.

Eppure, nonostante ciò, noi tifosi della rossa restiamo qui, a coltivare una speranza che dopo tutti questi anni non abbiamo mai smesso di avere.

Sebastian Vettel in un’intervista rilasciata al GP di Canada del 2016 affermò che “Tutti sono tifosi della Ferrari, anche se dicono di non esserlo”… ed è assolutamente vero!

La passione per la rossa ci scorre nelle vene, è viscerale e batte forte dentro di noi.

È quella che ci fa urlare di gioia nel vedere un Leclerc o un Sainz sul gradino più alto del podio, ed è sempre lei che ci fa passare giornate col fegato amaro dopo una gara pessima.

Insomma, è quella che in questi anni difficili, nonostante tutte le delusioni e tutte le occasioni sprecate, ci fa urlare sempre e comunque “Forza Ferrari”, quando vediamo la rossa scendere in pista.

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