Di Giorgia Izzo. Anche questa volta Mondo è riuscito a farci volare con lui.

La sensazione di salire su una montagna russa, la scarica di adrenalina che ne deriva, la trepidazione e poi finalmente Duplantis spicca il volo.

È in quell’istante in cui tutto sembra andare a rallentatore ed il resto sembra scomparire, in cui ci ritroviamo a trattenere il respiro, a sperare che Armand resti il più lontano possibile dall’asticella.

Si trova a pochi centimetri dalla vittoria, lì in alto a sfidare l’impossibile con l’azzurro del cielo che lo circonda come lo sfondo di un dipinto, e sembra invincibile.

In un attimo torniamo a respirare, a sentire la confusione, torniamo al presente perché Mondo è steso sul materasso ma in un battito di ciglia è di nuovo in piedi, perché sì, ce l’ha fatta.

Armand Gustav Duplantis, un ragazzo di soli ventritré anni, è arrivato ad un passo dal cielo ma adesso è di nuovo qui, con noi, sulla terra ferma a festeggiare il suo nuovo record mondiale, il settimo in carriera, raggiunto durante la quattordicesima edizione della Diamond League.

Mondo ci fa sognare ancora, ma stavolta a 6,23m da terra.

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