Di Valeria Pacifico. Abiti lunghi e sfarzosi, tiare luccicanti, titoli nobiliari e bellezza audace: questi sono gli elementi necessari che una giovane donna necessitava per poter fare il proprio debutto in società e trovare, tra tutti i partiti, un ottimo marito.

Tradizione settecentesca e parigina, si è sparsa per il mondo, entrando nelle corti inglesi (come ci racconta la serie Netflix “Bridgerton) e di tutto il mondo, e si è protratta anche nel tempo, tant’è che molte cittadine statunitensi continuano con questa tradizione che però ha perso gli scopi con i quali essa era stata inventata.

Nel ventunesimo secolo, periodo nel quale le donne hanno perso l’obbiettivo di essere solo mogli e madri e sono diventate fautrici del loro stesso destino, il debutto in società ha perso ormai senso, in quanto la stessa necessità di “fare un buon matrimonio” è decaduta; però, tra le mura di uno degli Hotel di Parigi più lussuosi di sempre, ogni anno si tiene “Le Bal” nonché un ballo delle debuttanti internazionale che riunisce nobili e ricchi ereditieri e con essi le loro giovani figlie e i rispettivi cavalieri.

Non si parla più di un debutto, piuttosto di un evento il quale, tramite la protrazione di una tradizione, vuole raccogliere fondi per due importantissimi programmi: ARCFA e WCK.

Chiaramente, tutti gli eventi che riguardano i giovani facoltosi necessitano di essere imbastiti di scopi generosi e caritatevoli affinché l’evento in sé non diventi altro se non un’ostentazione di ricchezza e potere.

Nel “le Bal des debutantes” tenutosi questo 25 novembre a Parigi, le giovani donne, come molte altre prima di loro, hanno rotto la regola dell’abito bianco, legato ad un ideale di purezza e castità, e si sono lasciate vestire dai colori più vivaci e dai tessuti più diversi che potessero trovare (e anche dagli stilisti più famosi): la giovane contessa (e influencer) Lara Cosima Henckel von Donnersmarck sembrava una principessa di ghiaccio nel suo abito grigio-bianco di Jean Paul Gaultier, un abito meraviglioso con al centro del busto un cuore circondato da raggi dorati, legato ad un clima di magia e fantasia. È, però, la pronipote di Henry Ford, Olivia Ford, a vincere nella gara ideale di meglio vestita, la quale, con un bellissimo abito rosa cipria tempestato di farfalle e firmato Oscar de la Renta sembra essere diventata la principessa imprigionata Belle ne “La bella e la bestia”.

Nonostante questi eventi mondani suscitino sempre aspre critiche da parte di chi li guarda da lontano, bisogna spezzare una lancia a favore di queste giovani donne, le quali, seppur nate sotto un segno decisamente favorevole, fanno sentire la propria voce e si fanno strada da sole: la giovanissima Louisa Dub non è né una nobile ne figlia di un ricco americano, anzi vive una vita in cui sgomita tra la carriera da modella e i corsi di graphic design alla George Washington University.

Per una notte principesse, per una sera protagoniste nei loro magnifici abiti sartoriali e in una delle città più belle e magiche del mondo, queste ragazze hanno vissuto il sogno che molte di noi hanno avuto da bambine e che altre continuano a desiderare: sentirsi bellissime e sulla vetta del mondo.

 

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