Di Miriam Di Vincenzo. Negli ultimi tempi stiamo vivendo una grave emergenza: la siccità. Non piove più. Un proverbio popolare dice “Marzo pazzerello guardi il sole e prendi l’ombrello” eppure questo marzo non è stato così. Le ultime settimane di marzo in Sicilia sono state caratterizzate da caldo Africano, scirocco e temperature che toccavano i trenta gradi. Se a marzo fa questo caldo possiamo ipotizzare che ad agosto cadrà la neve. Forse, nella canzone “un nuovo bacio” Gigi D’Alessio aveva predetto questa emergenza, ma a questo punto mi viene da dire speriamo che ad agosto piova.

Le poche piogge dei mesi invernali hanno fatto scattare in Sicilia l’allarme poiché le riserve idriche della distribuzione siciliana sono a secco. La prima settimana di aprile è stata caratterizzata dal comune di Agrigento che è rimasto senz’acqua e dalla decisione dell’AMAP, azienda Municipalizzata Acquedotto di Palermo, di razionare l’acqua negli orari di punta in ben 22 quartieri. Da brividi, sembra la trama di un film di Dario Argento.

Se queste sono le scelte da chi dovrebbe rappresentarci, non oso immaginare a luglio.

Però Palermo vanta la fontana danzante più grande d’Europa, che si estende per ben 275 metri, con getti d’acqua danzanti che arrivano a 140 metri d’altezza illuminati da 6.600 luci. Quindi, non solo la vasca richiede molta acqua, per non parlare dei 141 ugelli da cui irrora ulteriore acqua. Ma anche le luci sempre attive che sicuramente contribuiscono all’emergenza climatica. Vorrei dire a chi ha commissionato questa fontana e a chi ha permesso la sua costruzione “Ma mi faccia il piacere!” penso che tale espressione emblematica di Totò rappresenti lo sdegno di tutti noi giovani che ci ritroviamo in un mondo che forse non avrà un futuro perché: che ci facciamo con la fontana più grande d’Europa se ci manca l’acqua? Andiamo a lavarci e a bere lì?

Eraclito, filosofo greco, diceva che tutto cambia costantemente, e per spiegarlo usa la metafora del fiume: non puoi entrare due volte nello stesso fiume e questo perché, l’acqua che ti ha bagnato la prima volta, se ne è già andata via seguendo la corrente. Ma Eraclito non poteva immaginare che noi oggi, non possiamo entrare due volte nello stesso fiume perché l’acqua non è andata via, ma semplicemente non ce n’è

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