Di Benedetta Uccheddu. Parigi, libertà, provocazione, o più semplicemente Jean Paul Gaultier. Anticonformista e visionario nasce ad Arcueil il 24 aprile del 1952. La sua prima fonte di ispirazione? La nonna e i corsetti che indossava, che lo renderanno uno degli stilisti più famosi del mondo. Con il suo stile sfacciato JPG voleva rivoluzionare gli standard sconvolgendo l’opinione pubblica per questo in molte delle sue sfilate in passerella abbiamo visto modelli atipici cominciando da anziani finendo con modelli tatuati o sovrappeso. L’ etichetta Jean paul gaultier è simbolo di provocazione che non smette mai di giocare sulla dissipazione dei confini tra i sessi. Molto legato alla sua Parigi la omaggia celebrando la libertà oltraggiosa della città portando in passerella, borghesi irriverenti, ballerine di can can, androgini e tutti coloro che si godono la vita senza chiedere permesso o scusa , tutti indossando le Parigine capo d’abbigliamento immancabile per lo stilista. Pigalle, saint- germain, Torre Eiffel e Moulin Rouge sono di fondamentale importanza per le sue sfilate permettendo alle donne di affermare la propria indipendenza in una città già emancipata. Tutto ciò che per noi è difetto lui la trasforma in qualità, invertendo l’idea comune del ciò che non si vede, per questo la lingerie diventa un vero e proprio abito sartoriale, tutto ciò che la società vuole nascondere lui la mette in mostra con fierezza .Quando tutto il mondo non era pronto, Jean Paul Gaultier ha portato in passerella per la prima volta le gonne indossate da modelli uomini nella sfilata “Et Dieu Créa l’Homme” dopotutto lo stilista ha sempre sostenuto che “In fin dei conti, cosa sono la femminilità e la virilità? Perché mai un uomo non dovrebbe mostrarsi fragile o seducente? Sono felice solo se non ci sono discriminazioni.” proprio per questo viene spesso ricordato come colui che ha creato un fenomeno sociale per quanto riguardo la moda francese e non solo . Blu navy, kaki, marrone, rosso e viola intenso sono i colori più fedeli allo stilista che poi li affiancò al rosa cipria, beige,turchese, arancione e bronzo. Nella maggior parte dei capi troviamo motivi ricorrenti quali il toro, omaggio al suo segno zodiacale, scritte, tatuaggi e simboli religiosi. Ha vestito le più grandi celebrità da Marilyn Manson a Kylie Minogue passando per Madonna e Lady Gaga, omaggiando anche grandi pittori tra cui Frida Khalo e nella capsule collection “Le Musee” troviamo rimandi alla creazione di Adamo di Michelangelo e la Venere di Botticelli. Jean Paul Gaultier fu uno tra i primi stilisti a portare al mondo vestiti che tutti possono indossare.Oltre alla sua influenza nella moda prêt-à-porter, Gaultier ha anche lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’alta moda. Nel 1997, è diventato direttore creativo della maison Hermès, portando la sua estetica distintiva e il suo approccio sperimentale al marchio di lusso. Nel corso della sua carriera, Gaultier ha continuato a innovare e a sorprendere il mondo della moda. Ha abbracciato la diversità e l’inclusione, utilizzando modelli di tutte le età, dimensioni e sfondi etnici nelle sue sfilate. La sua attenzione alla sostenibilità ambientale è stata evidente attraverso l’uso di materiali riciclati e tecniche di produzione etiche. Tutto nasce dalla sua profonda sensibilità sopratutto per il movimento LGBT ideando sfilate e mettendo in scena sulle passerelle matrimoni omosessuali, riuscendo a portare l’estetica gay nel prêt à porter. Promuovendo eventi sulla prevenzione e l’Aids si è fatto portatore di diritti civili negati. Insomma quando tutti guardano in una direzione Jean Paul Gaultier poggia il suo sguardo dall’altra parte riuscendo a creare abiti in grado di far gridare allo scandalo al mondo intero.

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