Di Giulia Scaravelli . Fa discutere, e non poco, la scelta del leader della Lega Matteo Salvini di annunciare la candidatura ufficiale di Roberto Vannacci come candidato indipendente in tutti i collegi per le prossime elezioni Europee (che si terranno l’8 e 9 giugno di quest’anno) il 25 aprile, la giornata che dal 1945 il nostro paese sceglie di dedicare orgogliosamente alla liberazione della dittatura nazi-fascista.

Durante la presentazione del suo nuovo libro “Controvento” Matteo Salvini ha messo fine (o dato inizio, dipende dai punti di vista) ai mal di pancia causati proprio da certe decisioni confermando, dopo tanti rumors e una lunga attesa, la candidatura del generale come capolista nella circoscrizione dell’Italia centrale. Ma chi è il candidato indipendente della Lega?

Roberto Vannacci, è un uomo che ha attirato su di se lo sguardo dell’opinione pubblica per la prima volta a partire dal 2023, anno in cui ha deciso di pubblicare “Il Mondo al contrario” libro dai contenuti ritenuti da molti omofobi, razzisti e velatamente nostalgici; in cui sono espresse argomentazioni come “cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!” o “Paola Egonu italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”; e in cui vengono utilizzati termini come “razze” (tra l’altro scientificamente sbagliato) e “lobby gay”…

Lo stesso generale Vannacci che, proprio per i contenuti del suo libro, è stato soggetto di un provvedimento disciplinare di Stato, e che ha ricevuto una sospensione di 11 mesi con tanto di detrazione di anzianità e dimezzamento dello stipendio per opera della Difesa.

 

Nel suo discorso di presentazione Salvini si è detto “contento che un uomo di valore come il generale abbia deciso di portare avanti le sue battaglie di libertà insieme alla Lega in Parlamento europeo”.

Questo commento sembra però non essere condiviso da alcuni dei membri del partito, come ad esempio Roberto Marcato, esponente della Lega in Veneto che ha dichiarato “Da un punto di vista dei valori non è un valore aggiunto” o anche Giancarlo Giorgetti che ha tenuto a sottolineare che “Vannacci non è della Lega” in seguito a dichiarazioni discriminatorie da parte del candidato nei confronti delle persone disabili; o ancora Luca Zaia che ha rivelato che non voterà Vannacci, affermando «Mi sentirei un peccatore se non votassi un veneto».

Dichiarazioni in contrasto che insidiano nell’opinione pubblica il dubbio di una spaccatura interna.

Salvini parla di lotta “in nome della libertà” al fianco del generale Vannacci. Ma quale a libertà il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili stia facendo riferimento lo sa solo lui:

noi più modestamente lo scopriremo nel corso della campagna elettorale. Unito al fatto che per molti candidati non è dato di sapere quali programmi propongono agli italiani per essere votati. Forse lo hanno fatto…per timidezza come tutti i sornioni furbacchioni

 

 

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