Di Giordano Tabbì

La ripartenza del calcio italiano passa dai giovani. E’ questo il messaggio che molto chiaramente sta inviando Mancini da commissario tecnico della nazionale. Un movimento da rifondare che non può fare altro che passare necessariamente dai giovani talenti e da una scrupolosa riorganizzazione di tutto il movimento calcistico del nostro Paese. Stadi fatiscenti, club storici falliti e poca, veramente troppa poca fiducia nei giovani. Ma il calcio italiano sta cambiando.

Negli ultimi due anni abbiamo vissuto un’ inversione di tendenza netta con l’ascesa di giovani promesse, come ad esempio Chiesa, Donnarumma, Politano, Barella, Zaniolo e molti altri. Siamo in una fase di crescita e rilancio, quella mancata qualificazione al mondiale ha dato una svegliata generale al calcio italiano. Ma tutto questo non basta, perché, affinché ci sia sempre un ricambio generazionale, e che i giovani possano integrarsi velocemente in questo sistema, bisogna riformare tutto il movimento calcistico.

Mancini vuole far correre i giovani ma la lega intanto dorme. Per ora il bilancio del Mancio sulla panchina della nazionale è positivo, i ragazzi ci sono e stanno rispondendo sul campo, il C.T. ha riportato entusiasmo ed anche molta grinta e voglia di giocare, ma allo stesso tempo sono stati evidenziati gli ormai soliti problemi di questa nazionale, non si segna e si molla mentalmente alla prima difficoltà.

Il bilancio della Lega calcio invece per ora non è né positivo né negativo. La Lega ha gli strumenti e la possibilità di cambiare la situazione e deve farlo. I talenti ci sono, ma devono essere messi in grado di sbocciare, sin dalle scuole calcio, più tecnica e meno tattica, più gioco e meno palestra. Bisogna farli in primis divertire, perché prima di tutto devono amare questo sport e solo in un secondo momento qualcuno di loro può diventare un professionista. La F.I.G.C. deve dare le stesse possibilità di crescita a tutte le società, con campi in provincia ed aiuti economici nelle società giovanili più piccole. Bisogna ridistribuire le risorse perché solo così si può crescere tutti insieme, perché questo Paese porta una passione ed una cultura per il calcio incredibile, siamo tra i migliori al mondo, però siamo rimasti indietro e dobbiamo assolutamente recuperare. Mancini sta dando dei segnali importanti sul campo, ora la Lega ha il dovere di seguirlo fuori. E’ importante che C.T. e Lega vadano di pari passo, bisogna essere uniti nelle idee di campo e fuori dal campo, con solo e solamente con un obiettivo comune nella testa: ritornare dove dobbiamo stare, nell’olimpo del calcio.

 

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