Di Fabiola Capone Braga.Era il venti novembre duemiladiociotto quando Silvia Romano, ragazza ventiquattrenne milanese, fu sottratta dalla sua attività di volontariato a Chakama, nel Kenya del nord, da alcuni rapitori.
Sembra che il gruppo somalo, legato agli jihadisti di Al-Shaboab, stia tenendo la ragazza sotto sequestro ancora oggi.
Silvia, laureata in Mediazione linguistica per la sicurezza e Difesa Sociale al Ciels, nell’estate duemiladicciotto è partita da sola per l’Africa per andare a fare volontariato nell’orfanotrofio a Likoni, gestito dall’Onlus “Orphan’s Dream”. Pochi mesi dopo esser tornata in Italia, ha deciso di tornare in Kenya nei primi giorni di novembre.
Esattamente il venti novembre, Silvia viene rapita da un gruppo di otto uomini armati di fucili e macheti. Un ragazzo che studia presso l’Onlus, testimone del rapimento, afferma che l’obbiettivo della banda era proprio la ragazza che, legata e malmenata, venne portata via in moto nei pressi della zona boschiva vicino al fiume Tana.
La conferma che la ragazza è ancora viva arriva il ventisei di dicembre del duemiladiciotto da parte delle forze dell’ordine kenyote, che dicono di avere “informazioni cruciali” che non si possono rivelare. Queste informazioni però sono state rivelate nel vertice di novembre duemiladiciannove tra le forze italiane e quelle keniote, dove si afferma che a Natale del duemiladiciotto la ragazza era ancora viva.
Due cittadini kenyoti arrestati lo scorso ventisei dicembre, ritenuti gli esecutori materiali del sequestro, dichiararono che Silvia è stata ceduta ad un’altra banda di sequestratori pochi giorni dopo il uso rapimento.
I rapitori fino ad ora arrestati sono, Moses Luwali Chembe, Abdalla Gababa Wario e Ibraiam Adam Omar. Il processo per i tre è stato rinviato per ben due volte. Il quattordici novembre ci dove essere l’ultima udienza ma Adam Omar non si è presentato. E’ stato dichiarato dai giudici “formalmente” latitante.
I dubbi su ciò che è successo, perché e dove è Silvia sono tanti.
Se è vero che l’ ha rapita un gruppo jihadista, allora perché non è stato rivendicato il fatto o vi è mai stata una richiesta di riscatto? Se è davvero in Somalia è mai possibile che, dopo un anno di ricerche, non sia ancora stata trovata?
Intanto non sono solo i famigliari a preoccuparsi, ma anche Pippo Civati, leader di Possibile, e Nino Sergi, fondatore e presidente emerito di Intersos e Policy Advisor di Link 2007, chiedono di fare chiarezza insieme ad altri politici e membri di associazioni.
Da più di un anno è stata rapita, da più di un anno i famigliari sono senza di lei e da più di un anno chiedono la sua liberazione.
Silvia Romano tonerà mai a casa?

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Estero