Di Federica Tancredi. “La Casa de Papel”, tradotta in italiano “La Casa di Carta”, è una serie spagnola ideata da Alex Pina trasmessa, sulla piattaforma Netflix, nel 2017. Ambientata a Madrid, si sviluppa in tre stagioni. Una banda di ex criminali si impegna, con una preparazione che gli impedisce di essere catturati, in una rapina che coinvolge per giorni la polizia e movimenta l’opinione pubblica. La storia è temporalmente collocata ai giorni nostri, nell’ambito di un sentimento anti sistema largamente diffuso nella società contemporanea. Questo istinto rivoluzionario interiore viene espresso, con “Bella Ciao”, dagli stessi attori, che spesso intonano questa canzone nello svolgimento dell’azione. All’interno della serie possiamo vedere l’intreccio di diverse vicende che comprendono litigi, amore, e amicizia che hanno dato più dinamicità allo svolgimento dell’azione evitando un racconto statico e mirato. La conclusione della terza stagione, molto attesa dal suo pubblico, ha lasciato tutti con il fiato sospeso. A quasi un anno di distanza il regista ha deciso di dividere, inaspettatamente, in due quella che sarebbe l’ultima stagione. Prevista a Gennaio l’uscita della seconda parte, dovrà risolvere diversi interrogativi, dando conferme o ribaltandole, svelando finalmente il destino della banda. La narrazione è guidata da Tokyo, un membro della banda, che offre una visione dal punto di vista dei rapinatori. Lo stratagemma narrativo fa sì che lo spettatore sia portato ad immedesimarsi con i protagonisti. L’arco temporale in cui si svolge la vicenda non è sempre lineare. Si fa ricorso alla tecnica del flashback, per ricostruire la storia di ogni singolo personaggio. Elementi originali distintivi, i rapinatori indossano delle maschere di Salvador Dalì e delle tute rosse, a simboleggiare un mix tra violenza e rivoluzione.

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