Di Isabella Teti. Non ci sono “ma” che tengano, il tradimento è mancanza di rispetto. Optare per un inganno anziché per un troncamento è puro egoismo, incapacità di prendere una posizione nel rispetto di tutti. Parlo

di egoismo perché troppe volte la motivazione di lui è voler tenere il piede in due staffe, una per sentirsi maschio secondo i canoni dell’  “uomo”, una per avere un porto sicuro. Inutile dire come cambi il metro di giudizio se a tradire è la donna ma qui  si vuole analizzare un’angolatura ben precisa: quando lei scopre di essere stata tradita.

Avviene e lo si scopre in talmente tanti e svariati modi, e di certo non manca uno sfondo come minimo comune denominatore: frustrazione, insicurezza, rabbia. Quella piccola grande parte del tuo mondo crolla nel peggiore dei modi e, inaspettatamente, ti ritrovi punto e a capo; ammesso che un punto si riesca a mettere. Quando lei riesce a gestire la situazione mantenendo i nervi saldi, la dove non si decida di ripagarlo con la stessa moneta, si deve anche  mettere fine alle troppe volte che si è finito con il concedere un perdono immeritato e troppe volte si è finito per   convivere con l’ansia che tutto si ripeta.

Di certo il tradimento ha più sfumature ed è impossibile trovare un grado di accettazione comune a tutte le donne, o meglio, adatto a tutti i casi. Ogni tradimento ha una sua storia e persone coinvolte nella loro interezza, non si può generalizzare. Ma quel che è certo è che ogni donna sa quando il pentimento è falso, anche se solo in parte; il problema è ostinarsi a considerarlo sincero per tentare di evitare l’inevitabile. Altrettanto problematico è quando si arriva ad addossare parte della responsabilità a se stesse giustificando, nei modi più insensati, il comportamento di lui: “forse sono soffocante”, “forse lo trascuro”, “forse non dovrei prendermela, è una relazione fresca”, “forse ci sta, siamo insieme da tanti anni”.

Ammesso che lei abbia delle “colpe” concrete il tradimento continua a non trovare attenuanti, non rimane altro che la scelta più comoda, e opportunistica, per lui. Tra l’altro, triste ma vero, tanti uomini si ostinano a tradire – e anche a non stabilizzarsi – solo per paura del giudizio della propria cerchia: lei deve rientrare nei canoni degli amici e gli amici sanno quando è il momento di passare oltre. Impegnarsi in una relazione quando non se ne ha veramente intenzione è stupido e irrispettoso nei confronti dell’altro, ma rovinare una relazione che ti rende felice è altrettanto stupido e irrispettoso anche verso te stesso. Le compagne di vita, in una esperienza di coppia non sono un porto sicuro né tantomeno sono oggetti da sottoporre a giudizi e scadenze. Sono donne che dovranno imparare, a loro spese, a superare la delusione e a fare i conti con il tempo investito inutilmente, quello che lei vedeva come una crescita e lui come un peso.  Eppure non è il tempo ad essere il nemico delle relazioni, lo è solo la mancanza di carattere e di sincerità dell’uomo che ha scelto la vigliaccheria.