Di Isabella Canestri. Dopo mesi di lockdown torna quella tanto attesa libertà serale: eccolo…il sabato sera.  E’ proprio lui quel famoso giorno che, purtroppo, condanna molti giovani. Si perchè, se una buona parte  si accontenta di un drink in più, c’è un’altra parte che per divertirsi trova rifugio nella cosiddette “pasticche magiche”. Ad oggi l’argomento droga non è più un tabù, sia per quanto riguarda l’uso frequente della parola, sia per l’uso stesso di essa: ormai è accessibile a tutti. Che siano pasticche, polverine, “pere” o spinelli il sabato diventa l’occasione giusta per usufruirne. A differenza di prima, la droga oggi viene utilizzata sotto gli occhi di tutti: in discoteca non serve più andare nei bagni, per fumare uno spinello non serve più andare in un luogo isolato. “Trip”, “sballo”, “viaggio mentale”, “botta di adrenalina”, queste sono le parole che vengono utilizzate per descrivere l’effetto della droga. Cercare di capire perché il suo utilizzo sia diventato così diffuso sarebbe un processo troppo lungo ma, facilmente intuibile. In passato la droga era un lusso che in pochi potevano permettersi, veniva utilizzata da persone ricche, con possibilità economiche notevoli, non prendiamoci in giro: la droga costa! Questi soggetti ne facevano uso durante festini ed eventi privati dove nessuno avrebbe potuto interrompere quell’atmosfera, d’altronde si sa, i ricchi possono permettersi tutto, anche di drogarsi senza essere interrotti. Ma facciamo una distinzione: esiste la droga di pochi e la droga di tutti, beh quella che circola per strada è chiaramente la droga di tutti. Non serve specificare quanto, quel tipo di droga, possa far male e possa creare ancor di più dipendenza. Per entrare nello specifico, “la droga di tutti” ha un processo di lavorazione ottimizzato ai minimi termini e le sostanze utilizzate molto spesso, sono scarti. La “droga di pochi” al contrario è un tipo di droga pregiata, come se dovesse essere all’altezza dei ricconi che ne fanno uso. Le persone ricche e i figli di papà si drogano. Il motivo? Semplicemente moda. Drogarsi per i ricchi è diventata una moda, un’usanza, un qualcosa di ormai ovvio, come se drogarsi servisse per essere ancora più fighi agli occhi degli altri, come se non bastasse il macchinone costoso e il Rolex al polso. Drogarsi per chi vive per strada è diverso. La “droga di tutti” è meno costosa quindi più accessibile ma, è comunque droga, e la droga costa. C’è chi non arriva a fine mese per comprarla, c’è chi si indebita con lo spacciatore e c’è chi non potendo permettersi la droga, si avvicina ai farmaci e diventa dipendente da quelli. Qualunque sia la posizione o il rango sociale, non è una scoperta vedere qualcuno che si droga, ed è proprio questo il problema: sentire o vedere persone che si drogano è diventato all’ordine del giorno e con esso anche le persone che sfiorano l’overdose. Il sabato è diventata l’occasione perfetta per “farsi”e allora si comincia: uno, due, tre, addirittura quattro… fino a che non si arriva ad un sabato …l’ultimo  sabato.