Di Martina Cagnucci. Torna l’incubo del Natale! Quello che ogni anno fa il pienone nelle sale di tutta Italia. Al cinema, uno spettacolo a cura di Fabrizio Mori con un titolo più che banale, che racconta di una famiglia Egiziana che, a causa della pandemia, va a vivere in Italia dove inizia a credere nella scaramanzia. I protagonisti sono i componenti della famiglia Carlos, i quali, trasferitosi a Roma incontrano una cartomante che prevedrà una serie di disgrazie, decisive per cambiare la loro vita.

Sono soliti questi film che escono nel periodo natalizio per mettere gioia e allegria tra la gente. É un genere che punta alla comicità e all’umorismo che molto spesso, però, si divulga in volgarità seguendo una banale ”storiella” simile in tutti i film, che manca di una vera e propria trama. Gli attori utilizzano un linguaggio anti-educativo, che invece di educare i ragazzi, i quali sono soliti guardare queste commedie, li influenza pesantemente in modo negativo.

Molte critiche sono avvenute anche da parte dei registi stessi, che hanno cercato di cambiare lo stile e le trame di questi film, stufi oramai di sentire sempre le stesse polemiche. Nessun successo però c’è stato, quanto riguarda questo tipo di ”rivolta” da parte loro, che anzi, ha incrementato il livello di incassi.

Ogni anno le sale sono occupate da sempre più persone, maggiormente da famiglie, con bambini di giovane età. Spesso le persone sottovalutano il messaggio e il linguaggio presente in questi film; dobbiamo denunciare facendo capire a tutti che questo genere di film è un insulto alla intelligenza, è diseducativo, strumentalizza a volte la figura della donna con storie banali

L’industria cinematografica non ammetterà mai i suoi errori e continuerà a divulgare questo tipo di commedia, se così si può definire, tutt’altro che istruttiva.