Di Isabella Maria Canestri.  Non sono più bambini, non sono più persone, vengono privati di ogni diritto umano. Venduti dalle loro famiglie oppure strappati da esse. Recenti studi hanno stimano che sono i 2,7 milioni le vittime della tratta di essere umani nel mondo, l’80% di questi sono donne e minori. Ha fatto scalpore il particolare caso avvenuto a Kabul in Pakistan. Non ci sono dati specifici a cui poter fare riferimento, vi è però la memoria delle persone, delle famiglie che contavano i cadaveri che venivano ritrovati per la strada. L’ospedale Sha Faknà era l’unico ospedale di Kabul, all’interno vi era un reparto offlimits, un reparto pulito, attrezzato, come quelli che si vedono nelle serie tv americane. Beh, è proprio lì che, secondo l’opinione diffusa delle persone, avvenivano gli espianti dei “pezzi di ricambio”. Centinaia di bambini in fila fuori “l’ospedale degli orrori” che cercavano cure. Il problema non era farli entrare, il problema era farli uscire vivi. Nigeria, Romania, Africa e Asia, questi sono i paesi maggiormente coinvolti nel traffico degli organi sui minori. Vi sono due casi: il primo riguarda la scomparsa dei bambini, il secondo riguarda la loro vendita . Le famiglie povere, provenienti da paesi poveri si trovano spesso costretti a dover vendere i propri figli, non sanno a chi li stanno vendendo, ne cosa andranno a fare, il “non sapere” però è un ipocrisia, la verità è che preferiscono non esserne a conoscenza. Quando un bambino scompare, quando  viene rapito dalla propria famiglia, dalla propria infanzia, viene crudelmente strappato via dal mondo. Siamo proiettati in una società che vive ai margini dell’illegalità. Tutto sembra perfetto, tutto sembra funzionare, tutto sembra “legale”. Il velo dell’ipocrisia si cela sulle ingiustizie. Siamo ipocriti a pensare che queste realtà siano distanti da noi perché, vi svelo un segreto, anche in Italia vi è il traffico di organi. L’associazione Save The Children è riuscita a salvare, con il progetto “Piccoli schiavi”, 54.559 vittime tra il 2000 e il 2007 ovviando poi una serie di protocolli di identificazione a supporte di questi minori. Un numero troppo inferiore. Non basta avere un progetto di aiuto, non basta aver salvato quei 54.559 minori. Lo sfruttamento minorile non è solo a scopo sessuale o lavorativo. Nel migliore dei casi questi bambini vengono prima uccisi e poi gli vengono espiantati gli organi, nel peggiore dei casi? Beh, il tutto viene fatto nella loro più totale coscienza. Si può morire di dolore? Non servirebbe chiederlo. Sono numerosi i casi di bambini scomparsi in Italia, vengono scritti articoli su questo, vengono passate le notizie al tg. Un minuto. L’importanza che hanno questi avvenimenti dura un minuto, e poi si passa di corsa alla prossima notizia. La società in cui viviamo ci educa ad essere delle macchine e noi da bravi alunni stiamo imparando a vedere anche il nostro corpo come tale. Qualcosa non funziona? Chiamate il dottore mi serve un pezzo di ricambio. La provenienza? Non conta.