Di Lorenzo Carafa. ‘’Ha sbagliato deve pagare’’, queste sono le parole della moglie dell’uomo che ad Ercolano ha esploso undici colpi dalla sua pistola per uccidere due giovani ragazzi scambiati per ladri. I colpi d’arma da fuoco hanno reso inutili i soccorsi. L’uomo, in stato di shock, ventisei minuti dopo l’accaduto si è autodenunciato chiamando le forze dell’ordine. «Ho sparato, ma al buio. Pensavo fossero ladri», così si difende l’accusato in tribunale. L’accusa per l’uomo ora detenuto al carcere di Poggioreale è di duplice omicidio aggravato. Secondo la legge Italiana ovviamente l’uomo non avrebbe dovuto tenere l’arma carica in casa detenendo un porto d’armi ad uso sportivo e non per difesa personale. Ora ci si chiede come sia possibile tutto ciò. Se sia normale che avvengano casi del genere, e se avvengano per semplice imprudenza o per eccesso di paura. Si potrebbe parlare di ‘’imprudenza’’ se il colpo esploso fosse uno a scopo di avvertimento. Ma data la dinamica è difficile pensare che l’uomo volesse solo avvertire i duo giovani. Anche ipotizzando che i due fossero dei ladri l’uomo non avrebbe potuto sparare. Troppi sono ancora i casi di questo genere, in cui a rimetterci la vita sono degli innocenti. Le armi detenute non sono sempre registrate, e quelle che lo sono spesso sono usate in modo improprio. La reazione in questi casi dovrebbe sempre essere proporzionata all’offesa che si sta ricevendo, ma purtroppo non è così. In un paese come l’Italia in cui la vendita di armi è più controllata rispetto ad altri paesi, come gli USA, questo non può accadere. La facoltà di spezzare una vita umana non appartiene a nessuno, con nessun motivo valido. Per questo tutta la Campania si schiera con le famiglie delle vittime, chiedendo con solidarietà verso l’accaduto che questi ‘’errori’’ finiscano. I due giovani purtroppo non potranno tornare in vita, ma la verità e la giustizia sono necessarie.

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