Di Lorenzo Carafa. L’età non è una scusante. Troppi i furti sui trasporti pubblici impuniti per via della giovane età dei ladri, non imputabili se sotto i quattordici anni. L’origine di questi primi atti criminali da parte dei giovani si può trovare molto spesso nella famiglia. Le conseguenze per dei ragazzi sono ovviamente minori. Questo motiva le famiglie a spingere i ragazzi a intraprendere questi atti vergognosi. Il non vedere conseguenze davanti a loro, anche se venissero scoperti, facilità la decisione dei giovani di seguire l’egoistica volontà dei parenti. Questi vengono sfruttati da genitori per riuscire a rubare più refurtiva con meno rischio possibile, e sostentare così intere famiglie. Purtroppo, le prede più comuni sono i turisti, che ritornano a casa inevitabilmente alleggeriti. Borse, portafogli, cellulari e apparecchiature elettroniche che possano avere un qualsiasi tipo di valore sono le merci più ricercate dai piccoli borseggiatori. I minori sono costretti purtroppo a dover passare la loro adolescenza sulla metropolitana o su un autobus per derubare turisti o pendolari, quando in nessun caso dovrebbe essere così. Quello dei mezzi pubblici è lo scenario più invitante per compiere queste azioni, la folla caotica crea un diversivo naturale perfetto per tutti. La quasi completa assenza di controlli facilita i furti e anche la loro riuscita. Le modalità per evitare di essere scoperti ovviamente gli vengono insegnate con un solo scopo. Le forze dell’ordine con varie operazioni hanno provato a colpire queste ‘’organizzazioni’’ riuscendo anche in molteplici arresti. Il modus operandi dietro ogni caso è sempre lo stesso e rischia di non cambiare mai essendo così valido e funzionale. Una pratica orribile per quelli che sono solo degli adolescenti, ma purtroppo più reale e più vicina di quanto pensiamo.