Di Sara Condrò. Il calcio, così come ogni sport, non è fatto solo di vittorie e sconfitte. C’è un lato, che spesso viene sottovalutato: quello degli infortuni. E’ un argomento più scomodo e meno interessante rispetto alla gara in sé. Meno interessante finché la cosa non accade più vicina a noi, magari a qualcuno che conosciamo.

Se per ogni match professionistico è presente obbligatoriamente almeno un’ambulanza a bordo campo, in molte situazioni dilettantistiche questo privilegio non è dato. Ma allora sarà almeno obbligatoria la presenza di un medico capace e di un defibrillatore? Sarebbe bello poter rispondere di si, ma purtroppo in molte realtà (forse la maggior parte) non è così.

Troppo spesso dei ragazzi rischiano di farsi male e di non poter essere soccorsi. Porto un esempio avvenuto di recente in una partita di seconda categoria: dopo un duro scontro con un avversario un ragazzo è caduto a terra provocandosi la rottura della clavicola e conseguenti convulsioni per il dolore. Il campo, le panchine e la tribuna si sono fermati in un silenzio agghiacciante, mentre qualche addetto della società ha provveduto a chiamare un’ambulanza. Nessuno era in grado di aiutare quel ragazzo in preda ai dolori, ed i primi soccorsi sono giunti solo dopo mezz’ora di sofferenza.

L’arrivo del mezzo di soccorso è stato rallentato anche dall’accesso non idoneo al campo: strade strette e passaggi non a norma per un aiuto che dovrebbe arrivare nell’immediato. La corsa dei medici questa volta è stata sufficiente a far riprendere il ragazzo, ma se ci fosse stato un problema più grande, di cuore ad esempio, forse quel ragazzo non ce l’avrebbe fatta.

Nonostante le ripetute denunce e richieste in tutta Italia per avere a bordo campo sempre almeno un medico e un defibrillatore, ancora non si è mosso quasi nulla. Alcune società ci passano sopra per questioni economiche augurandosi che ciò non accada mai nei loro centri, altre hanno provveduto di loro tasca o con l’aiuto economico dei genitori dei ragazzi a procurarsi il necessario.

L’assenza di ambulanze è giustificata dal fatto che non vi sono abbastanza mezzi per coprire tutti i campi, ma l’inadeguatezza degli ingressi ai centri sportivi troppo stretti per il passaggio del mezzo non ha scuse. I controlli e le sanzioni al riguardo sono sempre pochi e superficiali, e ciò fa sì che nessuno si preoccupi di questo argomento finché non diventa strettamente necessario.

L’infortunio più o meno grave non avvisa del suo arrivo, per questo la prevenzione è fondamentale. La presenza di medici vicino al campo è importante per permettere a tutti di godersi una partita in sicurezza e tranquillità, giocatori e tifosi.

Una vita da salvare non ha categoria.