Di Alice Rossi. Oggi le ragazze non si sentono sicure a camminare in strada, specialmente durante la notte e se sono sole. Hanno timore che una semplice passeggiata, ad esempio per tornare a casa da una festa o da una serata passata a casa di amici, possa avere risvolti tragici.

Sono moltep

lici i casi di aggressioni che nel peggiore dei casi terminano con lo stupro o l’omicidio, testimoniati e divulgati da giornali e mass media. Basti pensare che in una sola settimana, quella dal 7 al 13 febbraio 2022, tre donne sono state aggredite e rapinate a Firenze; lo scorso 17 febbraio una studentessa a Varese viene aggredita da un uomo in pieno giorno. Il fenomeno non avviene solamente di notte ma anche nelle ore diurne. È comprensibile capire il perché una ragazza compie attività semplici come correre al parco o viaggiare da sola non in completa tranquillità. Gli eventi le allertano. Le donne avvertono maggior bisogno di proteggersi rispetto ai ragazzi. I dati Istat del 2018 riportano che il 36,6% delle donne intervistate non escono di casa la sera per paura, gli uomi

ni sono solo l’8,5%, il 35,3% delle ragazze che escono non si sentono sicure. Nel nucleo familiare i genitori tentano di proteggerle impedendo loro di indossare dei vestiti troppo scollati o di recarsi in posti malfamati. Alcuni comuni come Milano, Bologna e Ferrara hanno pensato di risolvere il problema con i ‘’voucher taxi’’ che permettono a donne e ragazze di usufruire delle macchine pubbliche a un prezzo agevolato. Le proibizioni e le riduzioni di prezzo su alcuni servizi di spostamento non sembrano essere soluzioni efficaci. A gennaio di quest’anno sono state divulgate notizie inerenti molestie avvenute proprio su dei taxi.

Ragazze e donne reclamano il loro diritto di sentirsi libere e di percorrere la strada di ritorno a casa senza provare paura. L’eccessiva protezione non è la strada che porterà a tale libertà.