Di Carmela Nuzzolese. Dai dati ISTAT emerge che il 96% delle donne europee si occupa della cura dei figli, dei lavori domestici e della cucina, mentre gli uomini europei sono il 69%.

Il perché è molto semplice: le donne sono costrette a dover scindere e trovare compromessi. Quando una donna sostiene un colloquio lavorativo è quasi sicuro che il reclutante risorse umane di turno le chiederà se ha intenzione di avere figli facendo di questo un tassello fondamentale nell’assunzione o meno della persona.

Ebbene sì, ancora oggi essere donna comporta delle ghettizzazioni sociali. Che sia sul piano professionale, sentimentale o sociale, noi esseri umani del sesso femminile avremo sempre qualcosa che non va per le persone che non sanno dell’esistenza della parola “empatia”.
Se sei una donna che pensa alla sua realizzazione professionale stai certa che ti sentirai dire frasi come “io alla tua età ero già sposata e avevo un figlio”, o frasi di natura maschilista del tipo “ma se hai già un fidanzato potresti sposarti e fare la casalinga, perché complicarti la vita?”.

Ci sono sempre più donne che abbandonano i loro sogni professionali e decidono di occuparsi della famiglia, e questo è anche dato dal fatto che spesso si tende a credere che l’unico destino che può spettare ad una donna che non vuole o non riesce ad occuparsi della sua crescita e istruzione professionale sia diventare mamma, quasi come se ciò non fosse un desiderio da realizzare, bensì una sorta di premio di consolazione.