Di Noemi Proietti. Ci sono fiabe che non passano mai di moda ed una di queste vede come protagonista Peter Pan, l’eterno bambino che non vuole crescere e che ha dato vita all omonima sindrome di Peter Pan. Al centro di questo complesso troviamo la paura di diventare grandi, un grande senso di inadeguatezza nei confronti dei propri coetanei e una lampante paura di assumersi impegni e responsabilità. Detto ciò questa sindrome non è così rara ai giorni d’oggi, molti dei miei coetanei anche se non se ne rendono conto ne soffrono, difficilmente nei loro racconti trovo la voglia di diventare indipendenti, di vivere da soli la propria vita, colpa della società? Possibile, ma le cause potrebbero essere molteplici come ad esempio genitori che fanno vivere i propri figli sotto una campana di vetro, o anzi crescono i propri figli senza regole e questo non è tutelarli ma è solo una scusa per non farli crescere. Capita anche pero che si potrebbe non vivere la propria infanzia, perché magari i genitori sono assenti, e dunque essere obbligati a crescere da soli forse un po’ troppo in fretta e nel momento sbagliato finendo così per far ciò che non si ha mai potuto fare da piccoli ma nella adulta. A dirla tutta pero nonostante i genitori presenti ma non eccessivamente sono la prima ad avere paura di crescere, si perché non ho idea di quello che mi aspetti in futuro e questo mi spaventa. Le cose stabili e quotidiane sono una sicurezza che difficilmente cambia, crescere invece vuol dire responsabilità, entrare nella vita reale e affrontare il mondo ma soprattutto i cambiamenti. Sicuramente una parte di questa paura è dettata dall’incapacità oggettiva di prevedere i risultati del futuro mentre l’altra parte vede la consapevolezza di abbandonare inevitabilmente una parte di se, una parte della propria vita. Si sa anche pero che questa paura andrà messa prima o poi da parte perché pensare che ci sia qualcosa di fondamentalmente pericoloso insito ad ogni progresso pronto a farci fallire può immobilizzarci ancor prima di cominciare il precorso verso il cambiamento. Il timore va messo da parte va elaborato e poi accettato e dunque prenderne coscienza e agire.