Di Desiree Silla. Fin da piccole, alle donne viene insegnato ad essere all’altezza degli standard di bellezza ideali imposti dalla società. Si tratta di regole non scritte ma che comunque le donne devono rispettare per poter essere considerate belle, ma queste regole non sono mai le stesse, si evolvono continuamente e, purtroppo, questi canoni sono spesso irrealistici, irraggiungibili e contrastanti tra loro. Se sei una donna, ti verrà detto di truccarti altrimenti sembreresti trasandata ma attenzione a non esagerare con il trucco, agli uomini non piace. Ti verrà detto di mangiare di più perché altrimenti sembreresti malata e agli uomini piacciono le donne formose ma non talmente formose da avere la pancia, in quel caso ti verrà detto di metterti a dieta. Ti sarà chiesto di levarti i peli, e tu dovrai farlo come se fosse un obbligo. Dovrai farti la piastra ai capelli ogni giorno, e se si rovinano li dovrai tagliare ma non troppo corti perché sembreresti un maschiaccio. Devi indossare i tacchi a spillo e se ti fanno male i piedi devi sopportare. Se sei alta dovrai vestirti in un certo modo, se sei bassa in un altro. Se sei scura dovrai indossare indumenti di un certo colore, e se sei chiara di un altro. E se devi postare una foto sui social devi metterti in posa, trattenere la pancia, inclinare la testa, piegare leggermente una gamba. Devi risultare perfetta. Ad aggravare la situazione sono i social media, riviste, giornali e la televisione che propagandano standard troppo elevati e impossibili da raggiungere. Standard utopici in altre parole. Ci vengono proposte di continuo immagini di modelle che rappresentano questi standard, donne senza nessun segno di invecchiamento, con una pelle liscissima, un corpo magrissimo e capelli perfetti… un ideale irraggiungibile anche per le modelle stesse che sono state sottoposte ad ore ed ore di make-up, trattamento ai capelli e Photoshop. Ed è proprio con questo fenomeno che nascono in noi le insicurezze… ma la società ha pensato anche a questo. Esistono creme per ogni tipo di quelle che la società definisce “imperfezioni” (brufoli, cellulite, smagliature, …) persino creme “anti-age” che hanno lo scopo di “rimandare” la vecchiaia, come se le donne non potessero permettersi di evolvere. Hanno inventato milioni e milioni di siti e app per ritoccare le foto, altri modi infiniti per rimuovere i peli che sono una normalissima parte del corpo di tutti noi, innumerevoli trucchi per il viso e se per caso non ti piace il colore dei tuoi capelli, hanno creato la tinta. Se invece non sei soddisfatta di alcune parti del tuo corpo, ci sono a disposizione chirurgie plastiche di ogni tipo. È notevole come rispecchiare questi canoni sia straziante ma, nonostante questo, la società fa sentire le donne come in dovere di doverli rispecchiare. Le donne spesso sono come accecate dalla valanga di pubblicità, foto e video con modelle che mostrano come si deve essere per essere considerate “belle”, dimenticandosi del fatto che si tratta di una messa in scena… ma la battaglia per cercare di stare al passo con i canoni di bellezza utopici non finisce. Mentre gli uomini staranno in concessionario auto per comprare l’ultimo modello di una macchina, le donne staranno da Sephora per comprare il fondotinta più adatto per coprire le imperfezioni. E mentre gli uomini staranno in fila per comprare il biglietto per assistere alla prossima partita allo stadio, le donne staranno in fila dall’estetista per prenotare il prossimo appuntamento. Tutto questo ha un senso, perché dietro le insicurezze delle donne c’è un unico fattore: il business. E la società non fa altro che marciarci sopra.

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