Di Viviana Morini. Piacersi, accettarsi, avere amore per il proiprio corpo; vedere eventuali imperfezioni come traguardi da correggere e non come colpe da crocifiggere.È interessante vedere come le donne, non tutte ma la maggior parte, riescano sempre a trovare qualcosa che non vada nel loro corpo. Chissà quante volte guardandosi allo specchio una donna ripeta ad alta voce le imperfezioni che caratterizzano il proprio corpo. Quante volte dirà ‘ho le smagliature’ , ‘ho la cellulite’, ‘guarda il mio naso com’è sporgente’, ‘sono piena di brufoli’, ‘ho le cosce troppo grandi’, e ancora e ancora fino allo sfinimento. Ogni giorno che passa lo specchio diventerà un nemico, un oggetto da cui nascondersi, di cui sbarazzarsi, di cui curarsene così tanto da volerlo rompere e lasciare tutti i pezzi di vetro a terra.

 

Quante volte si pensa alla chirurgia come una scorciatoia che possa portare ad amare un po’ di più la figura che un tempo rifletteva in quello specchio.

 

Quante volte si elencano nella testa le ragioni per cui non si è all’altezza dello standard che tanto si aspira in questa società,  di quella perfezione che di perfetto non ha proprio nulla. Nel 2022 ancora esistono questi ideali di bellezza che scadono, alla fine, in un conformismo che non ha mai una via di uscita.

Si dà, ancora una volta, peso alle foto che circolano sui vari social network, le quali ritraggono corpi perfetti, ma sono proprio quei corpi che portano una donna a domandarsi perché lei sì e io no? Perché devo vergognarmi del mio corpo? Che cosa ha lei che io non ho?

 

Si entra, in questo modo, in un circolo vizioso che talvolta sfocia in una vera e propria ossessione. Ossessione per esempio,  verso il cibo, per cui mangiare poco equivale ad essere in perfetta forma. Ci si annulla totalmente purché si rispecchi quell’ideale di bellezza tanto ambito. Il corpo deve essere loro amico,  si deve giorno dopo giorno accettare, lavorando su quelle piccole cose che si vuole tanto cambiare, non per gli altri ma per amor proprio.

 

Anziché elencare a qualsiasi ora del giorno e della notte quel difetto o quei tanti difetti che fanno parte di ogni corpo, dovremmo ricordarci che perfino quelle ‘gambe troppo grandi’ contraddistinguono la nostra persona, e che sono proprio quelle piccole diversità a renderci uniche.

 

Bisogna essere libere da ogni forma di paragone verso un’altra donna, libere di mostrarci agli occhi degli altri per quello che siamo e non per quello che vorremmo che gli altri vedessero.

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