Di Martina Datti. “Ma non è niente”, “fossero questi i problemi”, “ce ne ho tanti io di pensieri”, “tu non ci pensare che passa”. Quante volte una persona che soffre del disturbo dell’ansia si è sentita dire queste e altre mille frasi simili a queste? Tante, molte più di quanto si possa immaginare. Molte volte vengono dette perché non si capisce quello che sta passando o che prova una persona ansiosa. Il 10 ottobre è la giornata internazionale dedicata alla salute mentale a cui molte volte non viene data importanza o viene sottovalutata. La salute mentale invece è importante tanto quanto quella fisica. Se soffri d’ansia ricorda che chiedere aiuto è importante, perché anche se non sembra riuscirai a trovare qualcuno pronto ad ascoltarti, non sei solo e, soprattutto, ricorda che sei una persona normale, nonostante molte volte ti diranno o faranno sentire tutto il contrario, tu non dargli ascolto.

“Sto bene”, “non ho niente” quante volte invece, una persona ansiosa dice queste parole? Spesso, perché è più facile rispondere così che cercare di spiegare il caos che si sta scatenando dentro di noi, perché si ha paura del giudizio degli altri, perché si pensa che gli altri possano considerare il motivo di quell’attacco d’ansia come qualcosa di poco importante; perciò, si preferisce tenere tutto dentro piuttosto che far vedere la sofferenza che si sta provando.

Molte volte quando si soffre d’ansia ci si sente dire “non sei normale”, “stai esagerando”, ma questo non fa altro che peggiorare le cose. Prima di parlare di ansia bisognerebbe capire che cosa vive e prova ogni giorno una persona ansiosa.

L’ansia è un mostro che si insinua dentro di te piano piano, inizia a nutrirsi delle tue paure e insicurezze fino a diventare talmente grande da controllarti in ogni aspetto della tua vita, fino a quando ascolti solo la vocina nella tua testa che ti frena dal fare tantissime, forse troppe cose. Vedi problemi anche dove non ci sono e cose semplici come fare una chiamata, chiedere una bottiglietta d’acqua o mandare un messaggio diventano la cosa più difficile di tutte.

Inizi a preoccuparti per tutto, a pensare e ripensare mille vote alla stessa cosa, a evitare tutte  le situazioni che possono portare ad avere attacchi d’ansia, ma questo non aiuta anzi, porta solamente ad un maggiore isolamento. Inizi a pensare, ad esempio, di essere un peso per le persone, si ha sempre paura di disturbare, di dire qualcosa di sbagliato, e che in qualche modo quelle persone non vogliono stare veramente con te. Quindi ci si ritrova a isolarsi, a non parlare troppo per evitare di essere ancora di più di intralcio.

Una persona che soffre d’ansia può apparire in molti modi, non è solo una persona che piange o non parla, può soffrire d’ansia anche chi sembra sempre allegro e sorridente, il problema è che a volte quel sorriso è solo uno scudo, una protezione, una maschera che si mette su per proteggersi dagli altri, per non far capire che invece si sta soffrendo: mettere su quel sorriso a volte è la cosa più difficile che si possa fare.

Soffrire d’ansia, infatti, può portare a costruire un muro intorno a se per cercare di non soffrire più, solo che non funziona perché si continua a soffrire, ad isolarsi e alla fine ci si ritrova a sentirsi “intrappolati” da se stessi, non sapendo più come uscirne, fino a ritrovarsi ad avere una costante sensazione d’ansia senza sapere più da cosa è causata.

Molto spesso, inoltre, non si è in grado di spiegare quello che si sta provando poiché non si riesce a capire come ci si sente.

L’ansia può portare a dormire troppo perché vedi il letto come un rifugio, insonnia anche se ci si sente stanchi perché non riesci a smettere di pensare, sudorazione eccessiva, tachicardia, tremore, difficoltà di respirazione, agitazione e tanti altri sintomi.

Ogni volta che ti sembra di aver toccato il fondo, ti dimostra che invece il fondo non lo hai neanche sfiorato, nonostante tutto bisogna cercare di rialzarsi; ciò non vuol dire fingere di stare bene perché così si andrà solo più in fondo, questo significa che inizialmente è normale stare male, ma va affrontata anche se fa paura da morire, è un percorso in salita, ripido, molte volte sembrerà di tornare al punto di partenza, ma il solo chiedere aiuto è già un enorme passo avanti.