Di Sara MustoUn weekend che è iniziato dando da subito nuova speranza ai tifosi della rossa, puntualmente insoddisfatta.

Prima la manovra al limite del numero 1 durante la sprint race, che ha portato il pilota della Ferrari a perdere la posizione anche sul pilota della Mercedes, Lewis Hamilton, e facendolo arrivare sul gradino più basso del podio.

Poi, nella giornata più importante, invece, a commettere l’ennesimo sbaglio della stagione, sono stati gli ingegneri di pista che, programmando un estremo e quasi fantasioso, singolo pit-stop, a differenza degli ingegneri della freccia d’argento che hanno realizzato l’impossibilità della procedura ed hanno cambiato la strategia in corsa, hanno perseverato nel mantenere il piano, facendo passare il pilota da una magnifica pole position ad un semplice sesto posto.

Il pilota, nelle interviste post-gara, ha tenuto a specificare che ormai l’obiettivo della Ferrari non può, ovviamente, essere quello di combattere per il mondiale, dopo la schiacciante vittoria di SuperMax e della sua Red Bull alata, sostenendo che questo è un mondiale di formazione in vista del prossimo anno. Quante volte però, ci siamo sentiti ripetere queste parole negli ultimi anni, fino alla presentazione del 14 febbraio 2023 dove, per l’ennesima volta, ci hanno garantito questo fosse l’anno perfetto con la monoposto perfetta, eppure si è rivelata l’ennesima delusione: centraline cambiate immediatamente ad inizio stagione, strategie sbagliate, un degrado gomme eccessivo, incomprensioni all’interno del team e così via.

Ci si inizia a domandare se ormai della rossa fiammante sia rimasta solamente la scintilla del ricordo di un tempo, ma soprattutto, per quanto ancora un giovane di 26 anni, continuerà a rinunciare alla possibilità di combattere per un mondiale pur di continuare a correre per la Scuderia che da sempre l’ha legato al padre e al compianto amico Jules Bianchi.

 

Quella marea rossa però continua a sperare che il predestinato torni a far sognare come in quella Monza del 2019, nonostante le infinite delusioni, perché questo vuol dire essere Ferrari .

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