Di Alfredo Pio Arciero“Polvere sulla strada” cantava De Gregori nel celebre pezzo “Per le strade di Roma”. Quei versi, però, risuonano molto lontani alla Roma odierna, città per alcuni aspetti “paradossale”, le cui strade portano su di sé il peso di tanta storia e di tanta arte, ma allo stesso tempo di tanta immondizia. Non si parla semplicemente di cassonetti debordanti, ma i rifiuti diventano causa di alcune problematiche degradanti, caratteristiche di alcuni quartieri della Capitale: Roma nord invasa dai cinghiali, quartieri come Termini, Pigneto e Trastevere interessati da una notevole presenza di ratti; il degrado si sposta anche intorno a via Tuscolana e in alcuni quartieri rinomati, quali San Giovanni e Prati. Perfino in centro, mentre scattiamo foto in qualche stretto vicolo potremmo ritrovare nell’inquadratura vecchi materassi usurati o qualche carcassa di divano. La “monnezza” oltre che una causa è anche lo specchio di una civiltà completamente assente. “Romani nel cuore” ma non proprio tutti; alcuni preferiscono la propria “dannosa” comodità, piuttosto che seguire una corretta raccolta differenziata. Pur attuando quest’ultima però, non basta per salvare i quartieri-discarica; affinché migliori questa situazione disastrosa c’è bisogno di un’ottimizzazione della raccolta ma soprattutto dello smaltimento di questi rifiuti che attualmente è insufficiente. La “questione dei rifiuti”, oggi vera e propria emergenza, nella sua storia ha rappresentato uno dei punti essenziali del Campidoglio, non trovando mai una sua svolta.  Anche Roberto Gualtieri, come i suoi predecessori deve fare i conti con questa problematica: “Roma avrà il suo termovalorizzatore” così l’attuale sindaco di Roma risponde agli abitanti della Capitale, presentando il nuovo piano rifiuti che avrebbe il completamento della sua realizzazione nel 2030. Forse un piano troppo accomodante per cittadini che hanno bisogno di certezze e per un patrimonio unico al mondo che non può aspettare. Secoli di cultura non possono soffocare sotto le tonnellate di rifiuti, né sotto “l’eterno promettere”. Bisogna fare qualcosa, di utile, consapevole, intelligente