Di Santi De Luca. Mai successo prima che una finale di America’s Cup fosse così combattuta e incerta.
Uno spettacolo unico sia per gli addetti ai lavori che per l’uomo di strada attaccato alla bandiera di una o dell’altra imbarcazione.

Luna Rossa Prada Pirelli vince la prima regata della terza giornata con una partenza perfetta che ha visto i “kiwi” soffrire un salto di vento che ha regalato agli italiani un vantaggio iniziale non più recuperabile.
Seconda regata uguale alla prima ma con i protagonisti al contrario: questa volta Emirates Team New Zealand azzecca la partenza e Luna Rossa resta piantata sul ring di gara caduta in un buco di vento che non gli ha permesso di prendere velocità.
Vincono facile i neozelandesi con un distacco notevole di oltre 1’30”.

Siamo 3-3 a sette regate dalla fine: chi ne vincerà altre 4 porterà a casa la coppa.
Particolarmente soddisfatti entrambi gli equipaggi per le regate vinte e molti rimpianti per quelle perse: il livello è altissimo e le barche sono molto simili, pertanto ogni minimo errore umano costa caro ma siamo all’America’s Cup non al trofeo del prosciutto: è il “Gotha” della vela mondiale, niente scuse.
Se Luna Rossa sta scrivendo la storia, il suo skipper Jimmi Spithill entra nella leggenda con la diciassettesima vittoria: in tutta la storia dell’America’s Cup soltanto un’altra leggenda ha fatto come lui: lo statunitense Dennis Conner che tra l’altro ha anche vinto 4 coppe.

Prossimo round il 14 Marzo, stesso orario, per altre due regate che potrebbero essere decisive a questo punto della competizione.

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